martedì 8 marzo 2016

Contro la Guerra e per la Pace. Appunti

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E' trascorsa una settimana, il gruppo di lavoro su “Guerra e Disarmo” di "Cosmopolitica!" ha proposto un suo terreno di confronto. Interrogativi, riflessioni e contributi sono stati pubblicati e i/le compagni/e e gli/le attivisti/e sono impegnati sui propri territori nelle iniziative che via via stanno maturando.

Abbiamo tutti e tutte la consapevolezza che il tema della guerra e della pace (della lotta contro la guerra e ogni forma di aggressione; della lotta per la pace e la costruzione di un ordine internazionale di cooperazione e convivenza pacifica tra le nazioni) è decisivo per il profilo politico-culturale della "Sinistra".

Lo è stato nel 1914 quando proprio sul rifiuto della guerra imperialista mondiale si è rotta la Seconda Internazionale e si sono via via rese autonome le forze comuniste e rivoluzionarie. Lo è “mutatis mutandis” oggi, nella temperie di una “terza guerra mondiale” a mille fronti e nel contesto drammatico del Mediterraneo delle guerre e delle migrazioni.

In questo “cimento”, la sinistra ha un compito assai esigente: definire le coordinate con cui leggere lo scenario di guerra nel quale ci troviamo, praticare il terreno della mobilitazione democratica, la più unitaria possibile, contro la guerra e per la pace, individuare delle alternative.

Tra le alternative praticabili, vere e proprie “utopie concrete”, sono state indicate, nella riflessione collettiva, almeno quelle della risoluzione alternativa dei conflitti, della difesa popolare, dei Corpi Civili di Pace (anche qui).

Ma, prima ancora, sono stati sollevati alcuni interrogativi: l'individuazione della super-potenza nord-americana come primo responsabile del precipizio di guerra in corso e delle odierne declinazioni del moderno imperialismo; l'occupazione israeliana dei territori palestinesi e la “questione palestinese” all'interno di un contesto vicino-orientale dai contorni sempre più accesi e sempre più minacciosi; la Siria, in cui precipitano i progetti di destabilizzazione, le ingerenze esterne e il progetto di dominio e di oppressione rappresentato da DAESH e i suoi sponsor.

Anche per questo, il documento preparatorio e buona parte della discussione si sono soffermati su alcuni cardini dell'azione: cooperazione e disarmo; autodeterminazione dei popoli; non ingerenza.

Il compito oggi delle forze avanzate, comunisti, progressisti, in una parola, la Sinistra, è complesso. Si tratta di avanzare idee, proporre contributi, stimolare incontri, virtuali e territoriali, in base alle modalità comunicative e organizzative che verranno condivise; ma anche di condividere proposte di mobilitazione e di iniziativa a livello nazionale e territoriale, rimandando spunti e link.

Si tratta anche, infine, di affrontare tre grandi questioni che attraversano il movimento, nel suo complesso, “per la pace e contro la guerra”: il “posizionamento”, che troppo spesso ha condizionato pratiche e iniziative, alimentando diffidenze e distanze; l “auto-referenzialità”, che troppo spesso ha deformato la comunicazione contro la guerra in analisi ultra-specialistica; e la “frammentazione”, fatta ora di percorsi divergenti, ora di reti pletoriche (due aspetti solo apparentemente in contraddizione).

Partiamo dai contenuti. Dal merito delle piattaforme e dalla capacità di parlare alla più ampia e sincera cittadinanza democratica. Nel cimento della "rigenerazione della sinistra", potrebbe essere un buon modo per ripartire.

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