Dalla scuola al disarmo, tanti semi di pace gettati da EireneFest 2023
Una conversazione con Laura Tussi per il portale ItaliaCheCambia.
LT: La seconda edizione del Festival internazionale del libro per la pace e la nonviolenza si è tenuta a Roma dal 26 al 28 maggio 2023 ed è stato un grande motore di idee e novità che ha letteralmente costruito tassello per tassello un mosaico di pace con più di un centinaio di presentazioni e incontri e mostre e spettacoli e performances.
LT: Secondo te, come afferma Alex Zanotelli, siamo davvero “sul crinale del baratro nucleare”? Che ruolo ha avuto il premio Nobel per la pace assegnato alla rete internazionale ICAN per il disarmo nucleare universale e per la proibizione degli ordigni di distruzione di massa nucleari?
GP: Il Nobel per la pace a ICAN, la Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari, è stato un riconoscimento di grande importanza. Alcuni Nobel per la pace sono stati assai controversi – pensiamo al premio a Barack Obama nel 2009 e quello all’UE nel 2012 – mentre altri avrebbero potuto costituire uno stimolo più forte a intraprendere azioni concrete ed efficaci per conseguire gli scopi per i quali furono assegnati. Tra questi, appunto, l’ICAN, nel 2017.
Tuttavia, nelle motivazioni del premio è possibile rintracciare i motivi della sua importanza non solo morale, ma anche politica: un riconoscimento all’impegno “a richiamare l’attenzione sulle catastrofiche conseguenze umanitarie di qualsiasi uso di ordigni nucleari” e a “conseguire la totale proibizione di tali ordigni”. Di fronte al rischio nucleare, è anche uno stimolo a dare più spazio alla diplomazia, a porre fine alle guerre, a impegnarsi per la trasformazione costruttiva dei conflitti e i Corpi civili di pace.
LT: Quest’anno Eirenefest ha dato molto spazio alle scuole e all’educazione. Perché e quale bilancio è scaturito?
GP: Le scuole rappresentano un luogo essenziale di “cittadinanza democratica”: sono il contesto dove si forma, o si dovrebbe formare, una cittadinanza plurale, critica e consapevole, e anche il luogo educativo e formativo per eccellenza. Qui vengono condivisi e veicolati gli alti contenuti civici e politici, ad esempio, della nostra Costituzione repubblicana e antifascista, ma anche il profondo messaggio legato alla cultura di pace, alla difesa dei diritti umani, alla consapevolezza ecologica, nel senso che viviamo tutti e tutte sullo stesso pianeta, siamo tutti e tutte parte di una comune umanità.
Per quello che riguarda poi, in particolare, l’attenzione che EireneFest ha dedicato alle scuole, molto significativa è stata la partecipazione di studenti e docenti di scuole di ogni ordine e grado, e molto importante, tra le altre, la tavola rotonda “Demilitarizzare la scuola. La Scuola laboratorio di pace”, nella quale è stato presentato il volume ‘La Scuola laboratorio di pace’, a cura del CESP (Centro Studi per la Scuola Pubblica), ed è stata illustrata l’attività dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole.
LT: All’interno di Eirenefest cosa è risultato di propositivo rispetto alle istanze portate avanti dal mondo pacifista?
GP: In un Festival dedicato al libro per la pace e la nonviolenza, chiaramente il tema della pace è il tema decisivo. È un tema che ha attraversato tutte le giornate e che è stato approfondito in diversi momenti. Ad esempio, è stato svolto nella Conferenza “Come dare un senso globale alle piccole azioni per la pace: La Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza”, in preparazione, appunto della Terza Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza che partirà da San Jose de Costarica il 2 ottobre 2024, in occasione della Giornata Internazionale della Nonviolenza.
Infine, il tema della pace, nel senso della «pace positiva» è stato protagonista di una importante tavola rotonda, dedicata a “La risoluzione nonviolenta dei conflitti”, che ha permesso di sviluppare due temi. Intanto, le metodologie e gli approcci per la trasformazione costruttiva dei conflitti. Per dirla con Johan Galtung: Ci sono alternative! E poi, l’impegno che tutti e tutte, nel proprio ambito e in base alle proprie possibilità, possono sviluppare per contrastare la guerra e promuovere la pace, pace, appunto, con diritti umani e giustizia sociale.
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