Il CEICC (Centro Europeo Informazione
Cultura Cittadinanza) del Comune di Napoli,
in collaborazione con le Associazioni:
Operatori di Pace - Campania
IPRI (Istituto Italiano di Ricerca
per la Pace) - Rete CCP (Corpi Civili di Pace)
Noi@Europe
con il supporto istituzionale del
Comune di Napoli
organizzano e invitano a partecipare
al:
Caffè Balcani
Corpi Civili di Pace in
Azione
caffè e dialogo a più voci con:
Gianmarco Pisa,
operatore di pace
Istituto di Ricerca per la Pace - Rete
CCP
Lorenzo Giroffi,
scrittore e reporter
redazione FirstLinePress - quotidiano
online
Ottavio di Grazia,
docente di culture identità e religioni,
Università S. Orsola Benincasa di
Napoli
presentazione del volume di Gianmarco
Pisa:
“Corpi Civili di Pace in
Azione”, ed. “ad est dell'equatore”
proiezione del documentario di Lorenzo
Giroffi:
“Essere Kosovaro”,
redazione FirstLinePress
interviene:
Luigi de Magistris,
Sindaco di Napoli
Mercoledì 24 Luglio p.v.
ore 17.00
CEICC, Via Partenope 36,
Napoli
Nota
al Testo
Quando
si parla di pace, e anche di nonviolenza, ci si ferma spesso solo
agli aspetti generali, di principio, morali. Tutte cose importanti,
ma insufficienti. Da tempo tuttavia, e possiamo risalire sino a
Gandhi, c’è chi elabora e sperimenta modalità concrete per
prevenire, intervenire e riconciliare là dove i conflitti rischiano
di degenerare, o sono già degenerati, in guerre e violenze. Il
volume di G. Pisa,
“Corpi Civili di Pace in Azione” (Ad Est dell'Equatore, Napoli,
2013) ha il pregio di sintetizzare con incisività e chiarezza le
linee guida, teoriche e pratiche, che contraddistinguono l’azione
dei CCP. È a partire da questi presupposti, arricchiti dalle teorie
e metodologie della “trasformazione dei conflitti”, da J. Galtung
a P. Lederach, che il libro si articola offrendo le basi e gli
indirizzi lungo i quali operano i CCP. Il caso di studio e di
intervento concreto è quello dei Balcani, in particolare con
l’esperienza dei “Corpi Civili di Pace in Kosovo”, che continua
tuttora dopo dieci anni dall’avvio e, pur nella grande complessità
della situazione, è una concreta dimostrazione delle possibilità e
dell’efficacia del peace-building nonviolento. A maggior ragione in
un contesto che, dopo le guerre degli anni Novanta e l'allargamento
ad Est dell'Unione Europea, diviene sempre più prossimo e decisivo,
nel cuore dell'Europa e sulle sponde di un Mediterraneo, che vorremmo
sempre più “mare di pace”.
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